Presso il Ministero dell'Ambiente, in data 08/05/2017, è
stata avviata la procedura integrata di VIA (Valutazione Impatto Ambientale)
riguardante l'iter autorizzativo del progetto di prospezione geofisica (sismica
2D) nell'ambito dei permessi di ricerca denominati "Passo di Piazza"
e "Friddani", che interessa le province di Enna, Caltanissetta,
Ragusa, Catania.
Il termine di presentazione delle osservazioni riservate al
pubblico scade il 07/07/2017.
Leggendo le conclusioni della sintesi non tecnica
(SAGE/SIA/001/2017) dello studio di impatto ambientale (SIA) e valutazione
d'incidenza per l'esecuzione di un rilievo sismico 2D nell'area destinata al
progetto di esplorazione e ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi che la
Società ENI Mediterranea Idrocarburi S.p.A. intende intraprendere nell’ambito
dei permessi sopra citati, ciò che maggiormente colpisce è il fatto che
dall’esame del regime vincolistico sovraordinato risulta che all’interno
dell’area interessata sono presenti:
• tre aree
naturali protette (EUAP) ed un IBA (CFR. Allegato 5 A/B);
• sette
siti tutelati appartenenti alla Rete Natura 2000 (cfr. Allegato 6 A/B);
• “Beni
culturali tutelati” ai sensi degli artt. 10 e 11 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.
(aree archeologiche);
• aree di
notevole interesse pubblico, tutelate ai sensi degli artt. 136 e 157 del D.Lgs.
42/2004 e s.m.i.;
•
territori costieri compresi in una fascia di profondità di 300 metri
dalla linea di battigia;
• fiumi,
torrenti, corsi d'acqua, iscritti negli elenchi previsti dal Testo Unico delle
disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio
Decreto 11 dicembre 1933, n. 1775, e
relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri
ciascuna;
• parchi e
riserve nazionali o regionali, nonché i territori di protezione esterna dei
parchi;
•
territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o
danneggiati dal fuoco, compreso quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento,
come definiti dall'articolo 2, commi 2 e 6, del decreto legislativo 18/05/2001,
n. 227;
• zone
umide incluse nell'elenco previsto dal DPR 13/03/1976, n. 448;
•
territori interessati da vincolo idrogeologico.
A tale prospettiva di ulteriore scempio delle matrici
ambientali e delle elementari norme precauzionali sancite dal Diritto Europeo
si aggiunge, sconcertante, lo scandalo vero e proprio - del tutto politico -
del fatto che ad oggi, in Sicilia, la Disciplina della prospezione, della
ricerca, della coltivazione, del trasporto e dello stoccaggio di idrocarburi
liquidi e gassosi e delle risorse geotermiche, è ancora regolata dalla Legge
Regionale n° 14 del 2000.
Legge già dichiarata obsoleta per sopravvenuta
incostituzionalità già oltre 4 anni orsono dal costituzionalista Enzo Di
Salvatore nel corso dei lavori di un convegno tenutosi a Gibellina il 24 Marzo
2013, in quanto, tra l’altro, nelle disposizioni specifiche dell'art.14 della
stessa, al comma 7 è previsto che il permesso di prospezione autorizza il
permissionario a condurre l'esplorazione anche in aree protette, nel rispetto
delle norme vigenti in materia di tutela dell'ambiente e del paesaggio.
Come purtroppo più volte acclarato nelle Regioni che da
decenni subiscono gli effetti nefasti della filiera dell’Oil&Gas, la
“convivenza” tra attività estrattive e tutela dell’ambiente non è più che una
burla propagandistica di Eni e Companies da mettere in bocca ai politici ed
agli amministratori locali.
Resta il fatto che, tanto più alla luce della minaccia
rappresentata dal rilancio delle attività di esplorazione e ricerca finalizzate
a nuove concessioni estrattive, in Sicilia è ancor più urgente e necessario
addivenire con efficacia e concretezza alla revisione della Legge 14/2000,
attrezzando e rilanciando una campagna capillare dal basso.
Dopo la clamorosa vittoria referendaria che lo scorso 4
Dicembre ha sepolto sotto una valanga di NO il progetto accentratore ed
autoritario di revisione costituzionale di marca renziana, difendere l’impianto
di autonomia statutaria della Sicilia vuol dire accentuarne il percorso di
valorizzazione e gestione dei beni comuni.
Considerato quindi che il 07/07/2017 scadranno i termini per
presentare le osservazioni sul progetto di prospezione geofisica (sismica 2D)
nel sottosuolo di Gela, Mineo, Ramacca, San Michele di Garanzia, Mazzarino,
Aidone, Mirabella Imbaccari, Piazza Armerina, Caltagirone, Grammichele, Niscemi,
San Cono, chiediamo a tutte le
associazioni, ai comitati, ai movimenti, ai partiti, alle associazioni
sindacali, ai singoli, che si battono in Sicilia per i beni comuni
• di
produrre le necessarie osservazioni utili da inviare al Ministero dell'Ambiente
senza fare scadere i termini di legge
• di saper
condividere la pratica di una piattaforma incentrata sulla rivendicazione della
modifica della L. 14/2000 e del ripristino del Piano delle Aree, già previsto
dall’ex art. 38 dello “Sblocca Italia” ed opportunisticamente stralciato dal
governo Renzi in sede di Legge di Stabilità del 2015 per il 2016.
A tale scopo come soggetti promotori firmatari invitiamo
alla sottoscrizione del presente appello, al fine di poterci accordare sulla
condivisione di una mozione unica, quale strumento di coinvolgimento, anche
tramite delibere comunali, delle amministrazioni locali, per costringere la ARS
a deliberare in materia.
PALERMO, 21
maggio ’17
Firmato
• COORDINAMENTO
NAZIONALE NO TRIV – SEZ. SICILIA
• FORUM
SICILIANO DEI MOVIMENTI PER L’ACQUA ED I BENI COMUNI
• COORDINAMENTO
NO TRIV IBLEO
• COORDINAMENTO
NOTRIV SICILIA SUD ORIENTALE
• COMITATO
NO TRIVELLAZIONE NELLA VALLE DEL BELICE
Nessun commento:
Posta un commento
lascia un tuo commento libero. Sempre in modo civile...